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Di cosa parliamo quando parliamo di immagine, icona, simbolo o riferimento analogico visivo significativo?
Immergendosi in un viaggio che parte dal caos della macchia, passa dalle sottili realazioni tra il bianco ed il nero, poi embrionali collegamenti concettuali fino alla sequenzialità, prima onirica e poi narrativa. Tutto in un unico spazio regolare geometrico, prima, e cronologico poi. La pagina si trasforma, così, da semplice spazio condiviso a ritmo temporizzato di una narrazione. La stessa forma perde e riconquista il proprio elmento evocativo e in questo perdersi e ritrovarsi saggia i confini della percezione.

Il volume, 200 pagine a tiratura limitata, presenta una copertina completamente nera su cui il lettore dovrà applicare l'adesivo del titolo. Questo gesto di imprimitura vale da patto tra autore e lettore, un patto che è quello del comunicare. Il lettore, così, compie un gesto battesimale (lasciando anche le proprie impronte digitali) che completa l'opera cone l'elemento più importante, il titolo appunto.